In nome del Papa O Rei

Non è un’enciclica e nemmeno una bolla papale, è solo una leggera divagazione nella lunga intervista al Tg1, più ancora leggera in questo attimo buio e tenebroso nella lunga storia del mondo. Nel suo genere, ha comunque il sapore di un pronunciamento definitivo: sollecitato da Gian Marco Chiocci a scegliere il migliore tra i compatrioti Maradona e Messi, sua Santità sceglie Pelé
Gelo in sala. Non tanto perchè Pelé messo sopra gli altri due sia uno scandalo, ma proprio perchè la domanda è rivolta al più divino argentino su due semidei argentini, soprattutto in questi momenti di Pallone d’Oro, ottavo per Messi con dedica a Diego: niente da fare, Papa Francesco rompe il pressing rinviando il Pallone d’Oro in tribuna, alla viva il parroco (senza offesa).  
Di fatto, il giudizio si sposta sulle persone: Pelé grande cuore, Maradona “un fallimento umano”, Messi “molto corretto”. Ma quanto alla scelta del campione, squisitamente tecnica direbbe il bravo telecronista, il prediletto resta Pelé. Ovviamente non è dato sapere se risponda davvero il Papa, o magari il gesuita. Resta il fatto che Francesco risponde con la terza via, come se al gioco della torre gli chiedessero chi butterebbe giù tra la Meloni e la Schlein, e lui rispondesse Santanchè. 
Un gioco, divertente e divertito, almeno per quel nanosecondo in cui si può uscire dall’incubo dei temi atroci di questo momento storico. Volendo prolungare il gioco, è chiaro che viene istintivo cavillare sulle reali intenzioni del Papa: davvero non ha una preferenza tra Messi e Maradona, oppure da argentino preferisce (demo)cristianamente non prendere posizione sulle due grandi foche argentine, evitando di essere trascinato nel frullatore degli irrisolti dualismi da bar sport, per accontentare tutti, o non scontentare nessuno? 
Dal Vangelo dell’ultima domenica: beati i puri di cuore perchè vedranno Dio. Nel caso specifico, beati i puri di cuore che non malignano sulle intenzioni di voto del Papa. Però c’è un però: almeno su questo, non siamo in presenza di un dogma. Pelé il più grande di tutti resta un’opinione. Da Papa, comunque opinione
Personalmente, mi inginocchio subito e confesso il mio peccato: parlando dei perfetti, dei mirabili, degli immensi, parlando di giocatori e non di uomini, penso che Messi e Maradona siano entrambi meglio di Pelé. E dovendo proprio scegliere tra questi due, non essendo io Papa da poter rispondere Cruijff, dico Messi meglio di Maradona. È un cattivo pensiero, ma ci cado spesso. Quante volte? Tante volte. Sempre. 
So che per aver messo in dubbio – tra le altre cose – l’infallibilità papale, Lutero si è ritrovato fuori dalla porta. Spero vivamente che il mio dissenso non sia così grave. Conto sulla ben nota misericordia di Papa Francesco. Non mi va di uscirne da eretico, anche solo per il nome di battesimo che mi ritrovo. In ogni caso, non sono pentito. Vado incontro sereno all’anatema. Così sia. 

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